Perché freschezza e acidità nel vino sono essenziali per piatti elaborati?
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Se vi chiedessi cosa hanno in comune Benjamin Franklin, William Shakespeare, Napoleone, Lord Byron, Ernest Hemingway, Orazio e Gesù stesso … probabilmente rimarreste stupiti.
Personaggi diversi, di epoche diverse, di stili diversi hanno in comune il ” vino“.
Proprio così. Ognuno di loro, ma non solo, hanno espresso un giudizio sul nettare di Bacco.
Franklin diceva che il vino rende la vita più facile, meno frettolosa, con meno tensioni e più tolleranze.
Shakespeare diceva che la coppa del vino è il piccolo pozzo d’argento dove dimora la verità, se la verità esiste.
Napoleone affermava che il vino è fonte di ispirazione e aggiunge grande gioia alla vita.
Lord Byron sosteneva che il vino rallegra il triste, ravviva il vecchio, ispira il giovane, fa dimenticare la stanchezza all’affaticato.
Hemingway asseriva che il vino offre una gamma più ampia di divertimento e apprezzamento rispetto a qualsiasi altra cosa puramente sensoriale che può essere acquistata.
Orazio poetava che il vino mette in luce i segreti nascosti dell’anima, dà vita alle nostre speranze, offre il volo al codardo, allontana la noiosa cura e insegna nuovi mezzi per la realizzazione dei nostri desideri.
E per finire, ma non per ultimo, Gesù che ci trasmette come un nuovo amico sia come il vino nuovo; quando è vecchio, lo bevi con piacere.
La letteratura, i proverbi, le tradizioni popolari sono piene di frasi e citazioni sul vino.
A questo punto, seguendo il consiglio dei saggi, bevete un buon bicchiere di rosso che rallegra, ravviva, fa dimenticare oppure un buon bicchiere di bianco che è come un nuovo amico, frizzante e giovanile.
Concludo con una frase di Franklin che mi sembra riassuma una verità sacrosanta :
” Il vino è la prova costante che Dio ci ama e ama vederci felici”.
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Mai più brutte figure, mai più impreparati a tavola, con alcuni semplici consigli saprai stupire i tuoi ospiti, garantito!
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Mi auguro di si, se così fosse lasciami un commento!
