Descrizione
La produzione del Barolo DOCG Casali del Barone segue il metodo tradizionale della vinificazione in rosso, che rispetta e valorizza la natura del territorio delle Langhe.
La fermentazione avviene a temperatura controllata, tra i 25° e i 30°C, per circa tre settimane, un tempo necessario per permettere alle uve 100% Nebbiolo di esprimere tutta la loro essenza. Segue poi un invecchiamento di 38 mesi, 18 dei quali trascorsi in legno, un processo che arricchisce il vino di aromi terziari e ne esalta la struttura.
Ora immagina di versare Barolo DOCG Casali del Barone nel ballon.
Il colore rosso granato intenso cattura immediatamente il tuo sguardo, promettendo un’esperienza sensoriale ricca.
Avvicini il bicchiere al naso e ad una melodia olfattiva di prugne, frutti rossi e marmellata si unisce una nota di terreno bagnato, eucalipto, tabacco e pelle.
Ogni sorso è un viaggio: il dolce tannino accarezza il palato, lasciando un retrogusto balsamico e tostato che persiste, invitando alla prossima degustazione.
E poi c’è la magia che si crea quando il Barolo incontra la tavola.
Immagina di preparare una tartare di Fassona al Tartufo Bianco d’Alba, un piatto che cattura l’essenza del Piemonte. La ricchezza aromatica del vino si sposa meravigliosamente con la delicatezza del tartufo e la tenerezza della carne.
Oppure pensa a un Brasato al Barolo, dove il vino si fonde con la carne anche in fase di cottura, per una celebrazione di sapori autentici.
La varietà delle proposte culinarie potrebbe continuare con un risotto ai funghi porcini, un piatto che, con la sua intensità, si lega al corpo robusto del Barolo, creando un connubio indimenticabile.
E se ti senti avventuroso, perché non provare un abbinamento audace come un Uramaki con Tonno e Avocado? La sapidità del pesce incontra l’acidità controllata e le note fruttate del Barolo, in un dialogo gastronomico che stimola la curiosità e apre nuovi orizzonti di sapore.
Infine potresti abbinarlo ad una selezione di formaggi stagionati piemontesi come come il Castelmagno Dop, la Toma Dop o il Raschera Dop. La morbidezza e i profumi evoluti del barolo riescono a ripulire il palato dalle sensazioni saporite dei formaggi stagionati piemontesi.
Curiosità: il Brindisi Reale che Rese Immortale il Barolo.
Il Barolo ha guadagnato notorietà grazie al supporto decisivo del Conte Camillo Benso di Cavour e di Vittorio Emanuele II.
Questo vino ha suscitato la curiosità delle teste coronate d’Europa, che lo hanno ordinato in grandi quantità, rendendolo noto anche attraverso l’evento dell’“Assaggio di Re Carlo Alberto“.
Il monarca, a capo del Regno di Sardegna tra il 1800 e il 1831, scoprendo questa gemma enologica, decise di celebrarla in maniera grandiosa. Non solo ordinò ben 325 carrà (grandi botti da circa 600 litri), una per ogni giorno dell’anno escludendo i quaranta giorni di Quaresima, ma fu talmente rapito dal gusto distintivo del Barolo da acquistare una tenuta a Verduno.
Questo non era un capriccio reale, ma un desiderio ardente di essere parte della narrazione vinicola, producendo autonomamente il Barolo nella sua nuova tenuta.
Non lasciarti sfuggire l’occasione di portare a casa un’esperienza enologica senza pari!
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Con l’ imballaggio certificato Nakpack, totalmente riciclabile, il vino arriverà a casa tua pronto per regalarti un viaggio sensoriale indimenticabile direttamente nelle prestigiose colline delle Langhe.
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