DOC, DOCG, IGT, E VINI DA TAVOLA:

Come Scegliere il Vino Giusto Senza Perdersi nel Labirinto delle Etichette

Ti è mai capitato di trovarti davanti a una mensola stracolma di vini e di sentirti come se stessi cercando di decifrare un codice segreto? Le etichette parlano di DOC, DOCG, IGT e vini da tavola, ma cosa significano davvero tutte queste singole?

DOC: Denominazione di Origine Controllata

Iniziamo con il DOC, l’acronimo di “Denominazione di Origine Controllata”. Oltre ad essere riportato sull’etichetta, sul collo della bottiglia viene apposta una “Fascetta di Stato”. È un sigillo che indica che il vino proviene da una specifica zona geografica e segue determinate regole durante la produzione. Ogni zona ha il suo “disciplinare“, una sorta di manuale che i produttori devono seguire alla lettera. Questo disciplinare può includere dettagli come il tipo di uva da utilizzare, le tecniche di vinificazione e persino la resa per ettaro. Quindi, quando vedi “DOC” sull’etichetta, puoi essere abbastanza sicuro che il vino ha una certa qualità e caratteristiche tipiche della sua zona di origine.

DOCG: Denominazione di Origine Controllata e Garantita

Poi c’è il “DOCG”, che aggiunge una “G” per “Garantita”. Questi vini, oltre a seguire regole ancora più stringenti, passano attraverso un rigoroso esame organolettico. In altre parole, un panel di esperti li assaggia per assicurarsi che siano all’altezza dello standard. Se ti piace l’idea di un vino che è stato esaminato sotto ogni aspetto, il “DOCG” fa al caso tuo.

IGT: Indicazione Geografica Tipica

L’IGT è un po’ il ribelle della famiglia. Mentre i DOC e DOCG sono tutti legati a regole molto strette, l’IGT offre più libertà ai produttori. Questa categoria è stata creata per valorizzare vini che non rientrano nelle strette specifiche dei DOC o DOCG, ma che sono comunque di alta qualità e rappresentano bene il territorio da cui provengono. Spesso, i vini IGT sono sperimentali e possono offrire sapori e stili unici. Ad esempio i così detti “Supertuscan” si fregiano tutti della denominazione IGT. Quindi, se sei del tipo che ama provare qualcosa di nuovo, dai un’occhiata ai vini IGT.

Vini da Tavola

Infine, i vini da tavola. Questi sono i vini senza pretese, ottimi per una serata informale. Non devono seguire regole rigide e possono provenire da qualsiasi parte d’Italia. Sono perfetti se non vuoi pensare troppo e desideri solo un bicchiere di vino semplice. Tuttavia, non commettere l’errore di sottovalutarli! Alcuni vini da tavola possono essere sorprendentemente buoni e offrire un ottimo rapporto qualità-prezzo.

Massima Conclusiva

Quali sono le differenze? La doverosa premessa da fare è che, in linea di massima, non è detto che un vino DOCG sia migliore di un DOC o, addirittura, di un IGT. I vini DOP (denominazione di Origine Protetta, terminologia europea che raggruppa i nostri DOC e DOCG) devono rispettare uno specifico disciplinare, con il quale si certificano gli standard di quella specifica bottiglia, ma niente vieta che un vino IGT sia migliore di un DOCG. Questo perché entriamo in un campo in cui il gusto personale influisce molto. Un vino DOCG o DOC, comunque, è sinonimo anche di qualità, oltre che degli stretti controlli che vengono effettuati prima della messa in commercio, i quali garantiscono livelli di produzione molto alti.

E’ tutto chiaro sulle differenze tra vini DOC, DOCG, IGT e Vini da Tavola? Ora quando sarai di fronte a quella scaffalatura piena di bottiglie, sarai un po’ meno perso e un po’ più sicuro di quale vino fa per te?

Ricorda, il vino è come una canzone: non importa quanto sia popolare, ciò che conta è quanto piace a te. 🍷🥂